Voragine milionaria alla Nes Compiano e altri 4 a processo
Voragine milionaria alla Nes Compiano e altri 4 a processo
La procura di Treviso ha chiuso le indagini: contestata a Luigi una bancarotta di 36 milioni. Nei guai anche quattro componenti del cda di Nes
di Giorgio Barbieri
NORTH EAST SERVICES COMPIANO BANCAROTTA
La Procura ha chiuso le indagini sul crack Compiano. Il pm Massimo De Bortoli ha infatti inviato l’avviso di chiusura indagini al patron della North East Services e ai quattro membri del consiglio di amministrazione. A Luigi Compiano è contestata la bancarotta fraudolenta patrimoniale per distrazione per un importo di poco inferiore ai 36 milioni di euro. Ipotesi di reato alla quale si aggiunge quella di dichiarazione infedele dei redditi dal 2006 al 2012, per un importo che supera i 12 milioni di euro. I quattro membri del consiglio di amministrazione, Filippo Silvestri, Angelo Monti, Paolo Ricciardi e Fabrizio Ricoldi, sono invece accusati di aver aggravato il dissesto della Nes Spa non facendo nulla per pretendere il pagamento di circa 8 milioni di euro di crediti vantati dalla società e, conoscendo il default della ditta di Silea, non ne avrebbero neanche chiesto il fallimento.
Il prossimo 24 settembre andranno all’asta anche le videocassette e i Dvd in possesso al manager
La Procura chiederà invece l’archiviazione per i due coindagati del patron della Nes per l’iniziale contestazione di appropriazione indebita: Massimo Schiavon, il braccio destro di Compiano nonché responsabile della sala conta del caveau, e Gianluca Campagnaro, colui che secondo gli inquirenti avrebbe materialmente consegnato il denaro a Schiavon che a sua volta lo consegnava nelle mani del patron della Nes.
La Procura di Treviso aveva già modificato il capo di imputazione nei confronti del patron di Nes da appropriazione indebita aggravata a bancarotta fraudolenta patrimoniale. Secondo l’accusa (le indagini sono coordinate dal pubblico ministero Massimo De Bortoli) Compiano avrebbe distratto da cinque società, tra cui la North East Services, una cifra che si aggira attorno ai 36 milioni di euro. Con lui ora rischiano il processo altre quattro persone. L’inchiesta si era infatti allargata di nuovi protagonisti: il pubblico ministero aveva indagato sui membri del consiglio di amministrazione delle cinque società coinvolte nella presunta bancarotta.
Per l'accusa non potevano non accorgersi dei movimenti finanziari sospetti eseguiti da Compiano.Gli investigatori, di settimana in settimana aggiungono nuovi tasselli, nuove carte che finiscono sul tavolo del pm e circoscrivono sempre più il sistema Compiano. Ora gli indagati hanno circa un mese di tempo per presentare memorie difensive. Durante le indagini relative allo scandalo Nes, il pm Massimo De Bortoli era anche incappato in un nome eccellente, quello dell’ex questore Carmine Damiano, indagato con l’accusa di corruzione impropria. I riflettori della Procura si erano accesi su due documenti: un contratto di consulenza (che prevedeva un compenso da 50 mila euro) firmato da lui, quando ancora ricopriva l’incarico di questore e un atto in cui lo stesso Damiano sottoscriveva che in Nes tutto andava per il meglio.
05 dicembre 2014 Fonte LA TRIBUNA DI TREVISO