Vigilante crivellato di colpi davanti alla fidanzata
Ha ucciso la guardia giurata con otto colpi di pistola, davanti alla compagna della vittima che ha visto la scena in diretta e ora è sotto choc. È successo ieri sera poco dopo le 20 in via di Rocca Cencia, zona Borghesia, all’estrema periferia est della capitale. Il corpo è quello di Giuliano Colella, 37 anni, incensurato, residente al Casilino. Ha fatto qualche passo fuori dalla vettura e poi l’assassino (o gli assassini) lo ha crivellato di colpi, lasciando il corpo del poveretto accanto al Suv Volkswagen Tiguan di colore bianco col quale assieme alla donna aveva raggiunto il piazzale vicino all’impianto dell’Ama. Due persone lo hanno soccorso, uno è un autista dell’Atac. Hanno provato ad assistere il ferito ma non c’è stato niente da fare. Anche quando è arrivata l’ambulanza del 118 chiamata dai carabinieri non c’era più alcuna speranza: il medico ha constatato la morte e poi i sanitari se ne sono andati. Pare però che i militari di Frascati qualche aspettativa di chiudere il caso in fretta ce l’abbiano già. I primi due testimoni avrebbero visto allontanarsi l’auto dell’assassino, che potrebbero riconoscere o almeno fornire qualche indicazione utile per identificarla. E poi c’è la donna, la supertestimone del delitto. Lei ha visto tutto, probabilmente ha visto in faccia l’assassino e può dire molto su di lui.
Il vigilante si è comportato come se avesse un appuntamento con la persona con la quale si è incontrato, forse per parlare o trattare chissà quale affare. Invece il suo si è rivelato un appuntamento con la morte. Forse i due hanno parlato, poi la discussione è degenerata e sono partiti i colpi di pistola.
Sul posto, i carabinieri del Gruppo di Frascati del colonnello Luciano Magrini hanno trovato i resti della furia di fuoco: i bossoli dei proiettili probabilmente esplosi da un’arma 7,65. Gli indizi sono ancora troppo pochi per tracciare un pista precisa che porti a individuare il probabile responsabile e a definire il movente dell’omicidio. La dinamica ricostruita dai militari del Nucleo investigativo comandato dal colonnello Marco Aquilio è parziale. Prova a descrivere la scena del delitto. Colella è arrivato sul piazzale. Era tranquillo, in compagnia della sua donna, perciò non doveva pensare al peggio, a un epilogo violento. Il suv non risulta di sua proprietà, ma dal Casilino dove abita il vigilante ha dovuto percorrere pochi chilometri per raggiungere il luogo. Giunto sul posto lo scambio di battute tra Colella e il killer deve essere durato poco. Perché la situazione è precipitata in fretta. Lo dirà il movente, una volta che i carabinieri saranno arrivati a capo di questa matassa. Come mai l’assassino ha perso la testa: si è trattato di un omicidio premeditato o di un atto di violenza improvviso? Sullo sfondo gli investigatori non vogliono lasciare niente di intentato, non intendono trascurare alcuna ipotesi, come la droga e la prostituzione. Già in passato via di Rocca Cencia è stata teatro di traffici di sostanza e di ragazze dell’Est da vendere al mercato del sesso. Proprio l’altra sera un uomo è stato ferito a colpi di pistola al torace sempre in via di Rocca Cencia: un albanese è stato accompagnato da un conoscente all’ospedale di Frascati con una ferita di arma da fuoco al petto.