Torino, fallimenti finti per evadere il fisco: spariti 38 milioni di euro, dieci arresti.

25.09.2013 17:16
TORINO - Facevano 'morire' una società dopo averla lasciata sommersa dai debiti col Fisco e immediatamente ne creavano una nuova che aveva un nome simile e lo stesso core business, la vigilanza privata. 
Un trucchetto che le dieci persone arrestate dalla guardia di finanza di Torino avrebbero compiuto addirittura 14 volte. Le società 'abbandonate' venivano messe in liquidazione, fatte fallire oppure trasferite in Argentina o nel Regno Unito, in modo da rendere più difficile per l'Agenzia delle Entrate riscuotere i crediti. A finire nel mirino degli investigatori è il gruppo Union Delta, che faceva capo al torinese Ezio Morettini e al romano Sante Runci. Le diverse società controllate erano arrivate a contare fino a mille dipendenti. Nel luglio 2012 uffici e responsabili erano stati sottoposti a 86 perquisizioni. 

A insospettire era stato il fatto che, di norma, le società nuove avevano le parole 'Union' o 'Deltà nella denominazione. Quelle attualmente operanti restano comunque attive. Che il fine delle operazioni societarie fosse la frode al fisco, concretizzatasi in 38 milioni di tributi non versati, è emerso anche da un'intercettazione tra due degli arrestati, in cui uno dice all'altro la frase «alla fine chi se la prende nel... sono quelli, hai capito, il fiscus iniquus».


Tra gli arrestati dalla guardia di finanza nell'inchiesta sul gruppo di vigilanza 'Union Deltà ci sono anche un avvocato e un commercialista di Bari, Lorenzo Quaranta e Angelo Schena. Secondo gli investigatori sarebbero stati i due 'tecnicì che, incaricati della liquidazione delle aziende e delle relative procedure, di volta in volta individuavano i sistemi e i meccanismi per fare morire le vecchie società e trasferire le attività a quelle nuove. «La programmazione che abbiamo scoperto - ha spiegato il procuratore aggiunto di Torino, Vittorio Nessi - presuppone la conoscenza di norme tecniche, commerciali, giuridiche e tributarie. Senza le conoscenze tecniche di queste due persone, non si sarebbe mai messo in moto questo meccanismo».