ROMA:«Ama in debito di due milioni con i vigilantes» A rischio la sorveglianza in cimiteri e depositi
L’ISTITUTO DI SECURITY MINACCIA LO STOP DEL SERVIZIO PER I CREDITI NON RISCOSSI L’AZIENDA: «UN INTOPPO PAGHEREMO A BREVE»
IL CASO
Sicurezza a rischio in cimiteri, isole ecologiche e depositi Ama. Dalla prossima settimana resteranno senza vigilanza. A meno che l’azienda che gestisce i rifiuti a Roma, non decida di saldare i circa 2 milioni di euro di debiti vantati dall’istituto Issv cui è affidata la vigilanza diurna e notturna dei siti Ama. «Dal 3 maggio niente più guardie giurate armate » a sorvegliare le isole ecologiche dall’assalto dei nomadi a caccia di rame, intimano dall’azienda di security, niente vigilantes nei depositi dove vengono parcheggiati i mezzi e stoccato il gasolio.
Anche «i cimiteri del Verano e di Prima Porta» resteranno orfani degli agenti in divisa che dalle 9 alle 18 sorvegliano sui visitatori, dal lunedì alla domenica, festivi compresi. Ad annunciare la sospensione del servizio, la diffida di pagamento e la contestuale messa in mora di Ama, è l’ufficio legale dell’Issv (International Security Service Vigilanza) che chiederà - annunciano gli avvocati -anche il pagamento di tutti gli interessi maturati per il ritardo nel saldo delle fatture.
IL SERVIZIO
Sono 17 gli agenti in servizio nei giorni feriali, che salgono a 29 nei giorni feriali, che presidiano i 13 siti “sensibili” di Ama. Un contratto vinto con un bando proprio dall’Issv, che da anni presta servizio in Ama. Bando che sarebbe stato prorogato almeno fino al prossimo autunno. Ma che manca di una componente essenziale, il pagamento delle fatture arretrate.
Le somme dovute, secondo l’Issv, 1,5 milioni più Iva, riguardano tutto il 2014 e i primi mesi del 2015.A questi soldi vanno aggiunti l’Iva e gli interessi legali che ora reclama l’istituto. Qualcuno – trapela dall’azienda di vigilanza - avrebbe accelerato la richiesta per evitare l’accumulo di altri crediti, nel timore che Ama, per qualche motivo, diventi insolvente.
LA DENUNCIA AL PREFETTO
Della questione il Savip, il sindacato autonomo delle guardie giurate, a gennaio aveva avvertito anche a sindaco e prefetto, nel tentativo di scongiurare il rischio di una crisi, ormai alle porte. La denuncia è rimasta lettera morta. I ritardi hanno continuato ad allungarsi e oggi rischiano di far collassare l’azienda con pesanti ripercussioni sulla sicurezza dei depositi Ama, delle isole ecologiche e dei cimiteri cittadini.
LA REPLICA
Dall’azienda di rifiuti, assicurano che le fatture saranno saldate a breve e che si è trattato di un intoppo burocratico già risolto. Ma la vertenza rimane in piedi. L’istituto di vigilanza, che conta circa 900 dipendenti - spiegano i legali - è esposta per quasi due milioni di euro. E il mancato rientro delle somme dovute da Ama sta mettendo in crisi l’istituto che annovera tra i clienti anche ministeri, Regione Toscana, Piemonte, Lazio, e addirittura lo stesso Comune di Roma. «Tutti enti che pagano », tranne Ama, tanto che ora gli avvocati hanno scelto la linea dura: mettere in mora l’azienda, facendo balenare in campo la possibilità di un pignoramento.