Qualcuno si portera' sulla coscenza il collega Silvestro Guidi che si e tolto la vita sparandosi.
Qualcuno si portera' sulla coscenza Silvestro Guidi il collega che si e sparato togliendosi la vita.Domani mattina avro' un' audizione in Regione Lazio e vi prometto che, su questo episodio sputero' veleno dal corpo in primis per quei signori dalla penna facile che voi conoscete tutti.E ora di di farla finita una volta per tutte,vogliamo sapere come fa' ad accettare la commissione della Regionale Lazio,la mobilita',e la Cig che,presentano gli istituti di vigilanza romani assieme ai confederati.Oltretutto,vogliamo sapere di tutti questi accordi di secondo livello che, le altre confederazioni sindacali dalla penna facile mettono in atto con i datori di lavoro arrecando solo danni per i lavoratori.
Non mi interessa,e non ho paura di nessuno,e se qualcuno pensa di intimidirmi come ha gia' fatto con minacce e/o querele gli rispondo che, io ho fatto la guerra,e sono pronto per farne un'altra a chiunque esso sia,spero di essere stato chiaro.
E non mi fermero' alla Regione Lazio anzi chiedero' alla Procura garante di Roma di far luce su tanti episodi non chiari di certi personaggi che, con accordi dubbi stanno rovinado il settore della vigilanza romana.
Post di Mario Buscia
È l’ennesima tragedia della disperazione. Si è sparato in testa con la pistola d’ordinanza dopo aver ricevuto la lettera di licenziamento. La guardia giurata della Delta Valori alla Magliana ha detto a moglie e figli che sarebbe uscito dalla casa di Monterotondo per fare due passi ma non è mai rientrato. Silvestro Guidi, 48 anni oggi, è stato scoperto dal fratello che era andato a cercarlo nella casa che era dei genitori, ad Anguillara. E lo ha trovato: senza vita e in una pozza di sangue. Stamattina i funerali alle 10 nella chiesa La Collegiata sul lago di Bracciano. In prima fila la moglie, la figlia di 15 anni e il piccolo di 10, i parenti e tanti amici e colleghi. «L’avevo sentito pochi giorni fa - racconta il suo compagno di lavoro Riccardo Sofia, 37 anni, spalla a spalla in tanti trasporti di valori - Era preoccupato perché a settembre si era rotto il tendine di achille del tallone destro, a ottobre dalla Delta Valori aveva ricevuto la lettera di messa in mobilità, la società gli aveva dato solo un piccolo anticipo dello stipendio, riservandosi di saldare i conti pagandogli liquidazione, straordinari e altro. Anch’io sono stato messo in mobilità - confida Sofia - e pure a me l’istituto ha sborsato soltanto la metà dello stipendio mensile: 410 euro su 820. Non ho percepito ancora l’assegno, ho moglie e figli e un mutuo da pagare».
La storia di Silvestro Guidi è tormentata come quella della Delta Valori. Il vigilante lavorava nella Mondialpol. S’era fatto anni di esperienza in divisa, cinturone e pistola sempre pronto sui portavalori dell’istituto a difendere il bottino che portava a bordo e difenderlo dai rapinatori. Nel 2005 il primo incidente di percorso: la società cede il ramo d’azienda del trasporto valori alla Fidelitas. In pratica, 178 persone migrano da una sede all’altra: cambiano colori e stemma della divisa ma non il lavoro. Sembra che tutto fili liscio come al solito. I clienti non mancano e neppure i servizi. Ma in realtà le cose si complicano pure lì. I conti dell’impresa cominciano a soffrire e partono i primi provvedimenti: la cassintegrazione, i turni a singhiozzo. Lo stipendio si riduce, e di parecchio, fino al 2010, quando la Fidelitas passa i suoi contratti alla Delta Valori. Così torna aria di ottimismo. I dipendenti tirano un altro sospiro di sollievo e riprendono la ruotine. Che però può essere anche pericolosa. Lo ricorda il suo collega Sofia: «Due anni fa Silvestro ha subito una rapina dopo aver ritirato i soldi dalla banca del centro commerciale a Parco Leonardo. E dodici mesi dopo se l’è vista brutta all’ospedale Ifo, quando i malviventi sono entrati nel presidio e sono arrivati sino all’angolo dove si trova la cassa del bancomat».
Il 26 luglio 2012 i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Torino, coordinati dalla Procura piemontese, perquisiscono la sedi di 18 società di vigilanza sparse in dieci regioni, Lazio compreso, anche alla Delta Valori e alla ex Union Delta. Vogliono accertare una presunta evasione fiscale da calcolata in 15 di Iva e nove di ritenute all’erario mai versate. Il 25 settembre scattano le manette. scrive il Gip: «Hanno scaricato i debiti sullo Stato sfruttando anche alle normative approvate per non penalizzare le imprese, come il differimento del pagamento dell’Iva». tra i dieci soggetti coinvolti c’è anche Antonio Pirrottina, titolare della licenza della Delta Valori. Il prefetto di Roma gli revoca l’autorizzazione. La ditta finisce in vendita e i lavoratori in mobilità, con un accordo sottoscritto dall’ente bilaterale tra imprese e sindacati a fine ottobre, salvandone 65 e mandandone in mobilità altri 53. Uno di questi era Silvestro Guidi.

