Gela, imprenditore fallisce per non aver pagato 37 mila euro allo Stato che gli deve 1 milione
La storia di Emilio Missuto, un imprenditore edile di Gela, che ha dichiarato il fallimento della sua azienda per non aver pagato 37 mila euro di tasse a quello stesso Stato che gli deve un milione di euro per fatture mai liquidate, è una delle tante storie che in questo Paese si ripetono quasi giornalmente e che danno la sensazione di vivere su una barca alla deriva.
L'impresa edile di Emilio Missuto ha realizzato dei lavori pubblici che ha regolarmente fatturato all'Amministrazione Pubblica per ricevere il pagamento di quanto dovuto, ma lo Stato non ha mai liquidato queste fatture riducendo così sul lastrico l'imprenditore. A nulla è servito neppure lo sciopero della fame portato avanti dall'imprenditore, per oltre 90 giorni, e sospeso solo ieri a causa delle cattive condizioni di salute dello stesso.
È tanta la rabbia che prova Emilio Missuto, 39 anni, verso lo Stato che lo ha costretto a chiudere la sua azienda mandando a casa 50 dipendenti, sicuramente sul lastrico anche loro, adesso. Il Tribunale di Gela ha dichiarato il fallimento della sua azienda perché non è stato capace di pagare contributi e tasse per 37 mila euro quando lo Stato gli deve un milione di euro per lavori pubblici eseguiti e fatturati ma mai pagati.
Questa è una di quelle storie che dovrebbero far riflettere la nostra classe politica, quella classe politica che negli ultimi anni ha abbassato il livello dell'agire politico, scendendo ad un livello infimo. Una classe politica sempre più protesa verso la realizzazione di interessi privati personali o di lobby nazionali ed internazionali. Una classe politica che sta generando nel Paese un profondo malessere sociale fatto di contrasti e di tanta confusione.
Il quadro è purtroppo agghiacciante: c'è un debito pubblico di oltre 2 mila miliardi di euro che continua a crescere, una disoccupazione giovanile allarmante, anch'essa in continua crescita, una pubblica amministrazione incapace di fornire servizi adeguati, una giustizia lentissima che ha però dei costi altissimi, e poi ci sono i fornitori, come Emilio Missuto, abbandonati dalla pubblica amministrazione che non paga le fatture e poi consegna gli stessi a Equitalia per l'estrema unzione.