Colpo coi fucili al Mall, presi 50 mila euro

19.06.2013 16:03

CEPAGATTI. L’assalto con i fucili è scattato alle 8,45 davanti all’ingresso del Mall di Villanova di Cepagatti, quando il centro commerciale, in cui insiste il supermercato Auchan e numerose altre attività, aveva già aperto e nel parcheggio era iniziato il viavai di clienti. Due banditi armati e con i volti coperti (più un terzo rimasto alla guida dell’auto) hanno aspettato l’arrivo del furgone portavalori della Scortitalia di Chieti Scalo, hanno atteso che una delle due guardie giurate scendesse dal furgone per andare a ritirare gli incassi del fine settimana dalla cassa continua utilizzata dai numerosi negozi della galleria e gli sono piombati addosso. Un colpo studiato nei minimi particolari da professionisti che non hanno perso la calma neanche quando, proprio in quei frangenti, un cliente ignaro si è messo in mezzo nell’attimo in cui tiravano fuori le armi. L’obiettivo era la busta dei soldi, 50mila euro circa da una prima verifica, che il capo equipaggio, 34 anni, aveva appena ritirato dalla cassa continua mentre il collega di 47 anni lo aspettava alla guida del furgone a una decina di metri, davanti all’ingresso del centro commerciale.

Fucili puntati. Una scena evidentemente già vista e studiata dai banditi che si sono subito divisi i compiti: mentre uno teneva di mira il dipendente nel furgone, puntandogli il fucile dal finestrino del lato passeggero, l’altro si è precipitato verso la guardia che, con la borsa dei soldi, era diretta verso il portavalori: con il fucile alla testa l’ha fatto stendere a terra e si è fatto consegnare i soldi. Tutto in una trentina di secondi. Poi, il tempo di raggiungere il Fiat Doblò con il terzo complice alla guida, e i banditi sono spariti. A dare l’allarme sono state le stesse guardie giurate, mentre la notizia della rapina faceva il giro del centro commerciale raccontata da chi, suo malgrado, aveva assistito alla scena.

Il testimone. «Sembrava un film», dice il testimone S.F. ex poliziotto che, dopo aver parcheggiato l’auto, stava entrando nel centro commerciale quando, senza rendersene conto, è finito proprio in mezzo alla traiettoria dei fucili. «Se sono ancora vivo è solo perché erano dei professionisti. Se fosse stata gente senza esperienza, magari sotto l’effetto di droga, avrebbero sicuramente reagito, perché li ho intralciati proprio nel mezzo dell’azione». Una scena che il cittadino descrive nei dettagli: «Avevo appena lasciato l’auto nel parcheggio. Ho attraversato tra il Doblò dei banditi e il portavalori e ho visto chiaramente che nel Doblò la persona che stava alla guida si è chinata repentinamente, come per prendere qualcosa. Poi si è aperto lo sportello del passeggero e sono usciti i due con i fucili spianati. Uno di loro l’ho proprio guardato negli occhi, anche se era completamente coperto da un cappuccio nero: è corso dalla guardia giurata che usciva con i soldi e l’ha buttata a terra con il fucile sulla testa mentre l’altro puntava il mitra all’altro nel furgone. Non sapevo che fare, ho continuato a camminare lentamente verso l’entrata. Quando sono arrivato dentro loro erano già scappati sul Doblò mentre, da dentro, ho visto la guardia giurata che si rialzava e chiamava al telefonino».

L’auto bruciata. È a questo punto che scatta l’allarme con i carabinieri di Cepagatti diretti dal maresciallo Vincenzo Volpe che arrivano sul posto seguiti dai militari di Spoltore diretti dal maresciallo Silvio Tomassini, del Nucleo operativo e della compagnia, coordinati dal capitano Claudio Scarponi che, con il capitano Eugenio Stangarone, comandante del Nucleo investigativo, segue le indagini. Il primo risultato arriva poco dopo la rapina quando, a 700 metri dal Mall, a Santa Teresa di Spoltore, in zona fiume, viene ritrovato completamente bruciato il Fiat Doblò usato dai banditi. Negli stessi istanti, sempre da Santa Teresa di Spoltore, una ditta di condizionatori denuncia il furto di alcune targhe e la sostituzione di queste con altre, su una macchina di servizio dell’azienda. Dagli accertamenti si scopre che quelle targhe (sostituite tra sabato e domenica quando la ditta era chiusa) sono di un Fiat Doblò rubato a Montesilvano, in zona centro, la notte del 7 giugno. Quanto basta per indurre gli investigatori, che stanno esaminando anche il filmato delle telecamere a circuito chiuso del centro commerciale, che la banda, presumibilmente arrivata da fuori, abbia comunque usufruito di appoggi e manovalanza locale. È su questi, adesso, che si stanno concentrando le indagini.