C'E' CHI ACCUSA BRINATI
Commento di Federico: Strana evoluzione di un uomo, Mauro Brinati, che nel 2005 ha favorito la nascita della cooperativa Città di Roma, acquistandone anche lui le quote. Non solo ha favorito ma ha caldeggiato a spron battuto evocando scenari apocalittici e fallimento del Città di Roma se i lavoratori non partecipavano alla formazione della cooperativa diventando soci lavoratori della stessa sborsando 6200 €uro netti, equivalenti ad oltre 7500 €uro lordi. In questa operazione dovevano entrare anche i lavoratori dell’ ANCR-IVU con le stesse modalità.
A suo dire questa operazione doveva far nascere il più grande istituto di vigilanza che poteva dettare legge nel mercato della vigilanza. Per fortuna l’operazione fallì ma ciò non toglie che lui fu il promotore della cooperativa. Ancora oggi Il Città di Roma fa parte di Confcooperative ed è una azienda che vince appalti ed è in espansione, allora perchè questa denuncia??? Cosa c’è che non funziona???? E sopratutto perchè non denunciò nel 2005 la scalata di Montali, con la sua società Pegaso, all’ANCR-IVU? Eppure il Montali era già indagato da tre procure per riciclaggio, associazione a delinquere di stampo mafioso, riciclaggio di auto rubate ecc. ecc. Paolo Forcellini“I boss della vigilanza”L’Espresso (09/10/2006).
Pertanto, nell’autunno del 2006, tramite il Consorzio Pegaso di cui è presidente, Montali rileva dal fallimento l’Istituto Urbe. ( per fortuna non è successo, l’operazione non è riuscita) «Nel consorzio Pegaso è presente anche xxxxxxxxxxxx , il re della vigilanza privata al vertice di un impero di 5 mila vigilantes. Anche lui in passato si è incrociato con Nicoletti: è stato socio al 50 per cento di un’immobiliare che, per l’altra metà, è stata sequestrata a don Enrico. Nonostante tutto, la politica asseconda il consorzio Pegaso. Montali ha partecipato alle riunioni convocate dal ministero dello Sviluppo in qualità di salvatore dell’Urbe.»“Segreti e appalti milionari gli affari del re dei vigilantes”Luca Fazzo – La Repubblica (13/03/2006) Secondo le ricostruzioni giornalistiche, xxxxxxxxxxx avrebbe le mani in pasta ovunque, dai depuratori calabresi al mondo delle intercettazioni illegali; bazzica i servizi segreti militari di Niccolò Pollari e gli spioni del Caso Telecom.Sempre nell’ambito del Consorzio Pegaso. Ritornando invece a Fabrizio Montali, nel 2006 a perorare il salvataggio dell’Istituto Urbe, facendosi sponsor politico dell’operazione, c’è il Sergio De Gregorio… il senatore napoletano che diventa parlamentare con Antonio Di Pietro.
Ora ci si domanda perchè Mauro Brinati nel 2005/2006 favorì la costituzione della cooperativa città di Roma e adesso denuncia il tutto??? Eppure i personaggi di oggi erano anche i personaggi di ieri, che cosa è cambiato???
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La replica di Mauro Brinati: L’evoluzione per un uomo è un fattore fisiologico naturale e non strano se dettato da coerenza, onestà e a difesa di principi che dovrebbero ispirare chi fa sindacato a tutela dei lavoratori.
Principi che messi in pratica hanno consentito agli otre 800 lavoratori della Metronotte di costituire una vera cooperativa a mutualità prevalente, con un consiglio di amministrazione a maggioranza di soci lavoratori democraticamente eletto e con un presidente, Generale Luigi Magliuolo, di specchiata onestà che degnamente rappresentava 660 soci lavoratori e 140 lavoratori dipendenti (non indegnamente come l’attuale che risponde al nome di Carlo Mitra) e che non ha mai fatto parte (fortunatamente) di Confocooperative.
Per l’esattezza, ogni socio ha conferito una quota sociale pari a € 4.200 e non 6.200 come riportato, e peraltro, il sottoscritto non ha mai aderito alla cooperativa attraverso l’acquisto di quote sociali non avendone la possibilità –altrimenti lo avrei fatto volentieri- non essendo più dipendente della Metronotte dall’anno 2003.
Che il fallimento dell’operazione della grande cooperativa Urbe-Città di Roma sia stata una fortuna, come tu l’hai definita, lo dovresti raccontare agli oltre 300 lavoratori dell’Urbe che, già nel 2009 sono stati costretti a scalare il Colosseo e nel 2013 l’Arco di Costantino, ancora oggi sono alla ricerca di un’occupazione stabile così come l’hanno ottenuta gli oltre 600 colleghi, mantenendo le stesse condizioni economiche e normative grazie al sindacato.
Il sottoscritto non ha mai gestito né direttamente né indirettamente la scalata della Pegaso all’Urbe. La società Pegaso era rappresentata dal famigerato Fabrizio Montali che, per tua notizia, è stato condannato a 18 mesi di reclusione a novembre 2013 nel processo alla banda della Magliana insieme ad Enrico Nicoletti ed altri.
Anziché fermarti alle notizie pubblicate dalla stampa del 2006, ti consiglio di leggere quanto viene riportato in questi giorni, cioè che il presidente di Confcooperative e della Metronotte Carlo Mitra (niente a che vedere con il Gen. Luigi Magliuolo) è indagato insieme a Fabrizio Montali per una elusione dell’IVA relativa agli anni 2010-2011 e, ancor peggio, per aver occultato oltre 13 milioni di euro di debiti attraverso una società di comodo appositamente costituita (denominata Movi.Lan) e spedita in Romania. Ci sono anche false fatturazioni per milioni di euro, e le indagini sono state avviate solo grazie alle denunce del sottoscritto (ti comunico che la Metronotte è in buona compagnia perché ne ho denunciate altre 11 per gli stessi motivi e quello che non mi spiego è perché questi squallidi personaggi ancora trovano paladini!).
Credo di aver risposto esaustivamente alle inesattezze contenute nel tuo commento e ai perché delle mie denunce nei confronti di chi la magistratura ha già condannato e che, mi auguro, condannerà anche per l’inchiesta in corso.
Tutto ciò l’ho fatto perché ritenevo che qualcuno dovesse esporsi anche personalmente, nella speranza che lo facessero finalmente anche gli altri: bisogna ridare la dovuta trasparenza al settore che non merita di essere rappresentato da simili squallidi personaggi che stanno trascinando il comparto in uno sfacelo etico, morale ed economico, coinvolgendo onesti e incolpevoli lavoratori.